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C'è molto in questa nuova raccolta poetica di Francesco Testi dove risuona l'essere o non essere, per dirla con Shakespeare, dove è ancora la Poesia che ci interpella sulla nostra capacità di rifiutare tutto ciò che è inumano o disumano, di sentire empaticamente il prossimo. E chissà che non sia un bene, di questi tempi, sentirsi moltitudine piuttosto che uno solo!